Impariamo a comunicare con i nostri figli
Impariamo a capire i nostri figli, ad ascoltarli ma soprattutto a comunicare in modo efficace con loro. Sembra difficile, vero? in realtà la cosa è molto meno complicata di quanto si pensi.
Kairoslandd
7/1/20232 min read
Impariamo a comunicare con i nostri figli
Impariamo a capire i nostri figli, ad ascoltarli ma soprattutto a comunicare in modo efficace con loro. Sembra difficile, vero? in realtà la cosa è molto meno complicata di quanto si pensi.
Una delle cose che genera maggior paura nelle persone adulte è quella di non comprendere appieno i bisogni di un bambino che si sta rivolgendo a loro. A maggior ragione quando si diventa genitori, soprattutto per la prima volta. Mille domande affollano la mente di ognuno di noi: sarò in grado di capire cosa vuole realmente dirmi? se sottovalutassi qualche segnale? oppure recepissi una cosa per un'altra? ma come si fa a comunicare efficacemente con i nostri figli?
Niente panico, lasciamoci guidare da loro
Niente panico! questa è la prima regola per una comunicazione efficace con i nostri figli ma, soprattutto, per essere sicuri di capire appieno ciò che ci stanno comunicando, che sia attraverso un capriccio, un pianto o un vero e proprio discorso. Seconda regola è quella di lasciarci guidare dai bambini, saranno loro a condurci nel discorso che vogliono intraprendere e a farci capire di cosa hanno bisogno. Vi sembra ancora difficile da attuare? lasciateci smentire anche questo, comunicare con un bambino può far paura ma se ci si predispone all'ascolto e si applica qualche piccolo trucchetto vedrete che parlare la lingua dei piccoli diventerà facilissimo. E comprendere le esigenze dei vostri figli non sarà più fonte di ansia.
Qualche trucco per parlare la lingua dei piccoli
Comunicare con un bambino è un po' come comunicare con una persona che parla un'altra lingua, se non la si conosce bene e non ci si sente sicuri può diventare un problema. Ma come già detto il bambino ha tutte le intenzioni di farci sapere di cosa ha bisogno per cui si predisporrà a guidarci per arrivare a comunicare.
Fatte queste due premesse, immaginate di dover applicare le stesse regole che applichereste dovendo parlare una lingua che non è la vostra.
Prima regola fondamentale: predisporsi all'ascolto. Seconda regola altrettanto fondamentale: tenere sempre presente chi è il vostro interlocutore. Per cui ecco qualche trucco da adottare:
Mettetevi all'altezza del bambino, intendiamo proprio fisicamente, abbassatevi in modo che il vostro viso sia all'altezza del suo, questo gli permetterà di comprendere che le distanze tra voi sono annullate e vi vedrà meno minacciosi e meno autoritari, qualcuno con cui può interagire in tutta tranquillità. Possibilmente posizionatevi accanto e non di fronte.
Seguite il filo del suo discorso, il bambino ha bisogno di comunicare ma anche di essere ascoltato, a volte i suoi discorsi potrebbero ramificarsi andando in mille direzioni differenti, cercate di assecondarlo e se esce troppo dal seminato riagganciatelo al discorso principale con molta gentilezza. Abbiate moltissima pazienza, potrebbe accadere che dobbiate ripetere lo stesso concetto più e più volte, non perdete le staffe e cercate di ripetere tutte le volte che sarà necessario, magari utilizzando un linguaggio più alla sua portata e siate pronti a rispondere a tutte le sue domande.
Non siate autoritari, niente ordini secchi, i bambini non li apprezzano e soprattutto rischiate di suscitare una reazione esattamente contraria a quella che vorreste ottenere. Questi suggerimenti possono essere validi fino a quando i bambini arrivano circa ai dieci anni, nella fase successiva bisognerà cominciare a comunicare con loro come a piccoli adulti. Fino a quando sono piccoli hanno bisogno di tante spiegazioni e moltissimi dettagli ma quando crescono diventa necessario che imparino a sviluppare idee proprie e ragionare quanto più possibile con la loro testa.
Unica regola che vale sempre è quella della pazienza, quella non si deve perdere mai!